Nell’epoca delle diete iperproteiche e low carb, ci piace rimanere tradizionalisti e da un certo punto di vista anche romantici, continuando a consigliare un’alimentazione varia ed equilibrata; la storica e dimenticata dieta mediterranea dei nostri avi, dove i cereali erano considerati un alimento povero ma fondamentale perchè consumati integri. Se assumessimo ancora oggi i cereali nella loro forma intera e non industrialmente raffinata, potremmo beneficiare del loro equilibrio energetico e della loro forza vitale.
I cereali integrali conservano la crusca che contiene fibra e il germe che presenta grassi polinsaturi, vitamine del gruppo B, vitamina E, sali minerali e vari amminoacidi. Rappresentano dunque una preziosa fonte di nutrimento.
Svolgono un ruolo fondamentale nella prevenzione del diabete, delle malattie cardiovascolari e dei tumori, in particolare in quello del colon.
E’ fondamentale che il chicco integro da consumare sia di natura biologica, per evitare di esporsi a sostanze chimiche di sintesi, come i pesticidi.
Il cereale è dunque un valido alimento, ma come abbiamo visto, bisogna rispettarne alcune importanti condizioni. Il riso è per gli orientali, quello che il grano rappresenta per noi occidentali; l’alimento base e più consumato in molti paesi e secondo la visione Macrobiotica è considerato il cibo più equilibrato da un punto di vista energetico; tra lo Yin del frutto e lo Yang del seme. Viene coltivato in oltre 100 paesi con il 90% della produzione globale totale dall’Asia. Sebbene ci siano più di 110.000 varietà coltivate di riso che variano per qualità e contenuto nutrizionale, dopo la lavorazione post-raccolta, il riso può essere classificato come bianco o marrone (integrale). Oltre all’importante valore energetico, il riso è una buona fonte di magnesio, fosforo, manganese, selenio, ferro, acido folico, tiamina e niacina; quello bianco è povero di fibre e grassi che tramite il processo di macinazione e raffinazione perde i composti fitochimici salutari presenti nella crusca.
Con il previsto aumento della popolazione mondiale, il riso rimarrà un alimento base, dove però sarà importante educarne ed incoraggiarne il consumo integrale, da un un punto di vista nutrizionale e di sostenibilità sicuramente più salutare.
Oggi prepariamo una torta di riso integrale. E’ un valido metodo per iniziare la giornata con una colazione energetica e bilanciata, non troppo dolce, oppure un sano spuntino, che contribuisce all’assunzione di fabbisogno quotidiano delle tre porzioni di cereale integrale consigliate, che sarebbero la chiave per vivere più a lungo poichè associate ad una considerevole riduzione della mortalità generale.
*INGREDIENTI*
~ 200 gr di riso integrale tondo o ribe
~ 500 ml di acqua (per la cottura)
~ 1 presa di sale marino integrale
~ 120 gr di prugne secche
~ 70 gr di nocciole o mandorle
~ la buccia di un limone bio
~ 1 cucchiaio di malto di riso
*PROCEDIMENTO*
Lavare il riso in una ciotola, versando via l’acqua dopo averlo lavato. Trasferirlo in una ciotola e aggiungere dell’acqua per l’ammollo. Lasciare in ammollo per 6-8 ore. Trascorso il tempo di ammollo versare via l’acqua e aggiungere 500 ml di acqua per la cottura. Portare a bollore e aggiungere una presa di sale marino integrale. Abbassare la fiamma al minimo e mettere un coperchio lasciando un piccolo spiraglio. Lasciare cuocere circa 30 minuti, poi spegnere e lasciare riposare coperto bene. Tagliare a pezzettini le prugne secche e in granella le nocciole. Quando il riso è tiepido, aggiungere prugne, nocciole, il malto e la buccia grattugiata del limone. Mescolare bene e trasferire in una tortiera abbastanza grande da ottenere uno spessore della torta di circa 1 cm. Consiglio di usare la carta forno. Infornare a 170° per circa 20 minuti. Sfornare e lasciare raffreddare prima di sformare e tagliare a fette o a quadretti. Si conserva in frigorifero per 3-4 giorni.
…alla prossima ricetta consapevole!
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